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Un insegnante, trasferito d'ufficio presso scuole lontane, inventa compagni di viaggio per far passare il tempo sui treni e corriere. Idee, fatti, personaggi conosciuti in altre vite o in altre scuole o in altre terre: dalla Liguria, alla Calabria e ritorno. Cronache da viaggio, brevi rinvenimenti mnemonici, pensieri divertenti o malinconici di chi guarda distrattamente dal finestrino d'un treno negli interminabili viaggi pendolari. Bozzetti, quindi, schegge di cronaca della memoria o metafora della condizione randagia di qualsiasi persona che si muova per lavoro. Oppure caratteristica di certo insegnamento coatto alla migrazione. Misconosciuto, dovendo cambiare scuola tutti gli anni: sempre più lontana, sempre più arroccata,raggomitolata sui tornanti montani dei quali non si conosce il bandolo. I fatti raccontati sono, per la maggior parte autentici, non tanto perché vissuti in prima persona, quanto perché facenti parte del bagaglio personale della tradizione orale tramandata. Con l'elemento "treno" da supporto visivo e sonoro degli spostamenti giornalieri casa-scuola e viceversa.